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Il drago barbuto

Secondo molti esperti il drago barbuto é il sauro più diffuso e allevato nella nostre case, quali quindi in motivi del successo di questo rettile che possiamo ormai considerare quasi un affettuoso animale domestico?

Di sicuro l’aspetto gioca un ruolo rilevante: con la sua “barba” di spine e quegli occhi vispi la Pogona Vitticeps (questo il nome scientifico del drago barbuto) è uno dei sauri più belli: se aggiungete il fatto che è molto docile, che si abitua bene all’uomo, non è pericoloso o velenoso ed è relativamente più facile da allevare rispetto a molti altri suoi “parenti”, ecco che si comincia a capire il perché della sua diffusione.

Come è fatto il drago barbuto?

La pogona proviene dagli ambienti desertici dell’Australia, e deve il suo nome all’evidente collare di spine che si può osservare sul collo, spine che sono diffuse anche su fianchi e testa.
Questa la classificazione estesa:

Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Sottordine: Sauria
Infraordine: Iguania
Famiglia: Agamidae

Ha dimensioni che possono variare e partono dai 30 centimetri fino ad arrivare ai 60, con un colore generalmente grigio-marrone anche se il perfezionamento degli incroci in cattività ha dato ormai spazio a sfumature anche molto più accese e brillanti.
Fra le otto specie presenti nel genere pogona, la Vitticeps è quella più diffusa fra chi li alleva.

Come scegliere un drago barbuto? E dove sistemarlo?

Sebbene il drago barbuto sia relativamente facile da allevare, bisogna seguire comunque alcuni accorgimenti elementari per potergli permettere una buona vita in cattività.
Oltre al costo iniziale del sauro, per un prezzo che si aggira intorno ai 150 euro e anche più, bisogna mettere in conto alcune altre spese come quella per il terrario e la sua manutenzione, gli alimenti e qualche occasionale visita a un veterinario specializzato in animali esotici e di piccola taglia.

Quando sceglierete il vostro pogona presso il negozio di animali abbiate l’accortezza di identificarne uno che appaia vivace, privo di ferite o eventuali segni di malessere e che sia già di discrete dimensioni, partendo da una grandezza superiore ai quindici centimetri: avrete così la certezza di portarvi a casa un esemplare sano e arzillo che ha già superato le prime fasi di crescita.

I draghi barbuti non sono veri e propri animali domestici e devono essere allevati in un ambiente adatto, ovvero un terrario che potrete facilmente allestire in un acquario sufficientemente spazioso, a partire dai 150 litri di capienza e se possibile anche qualcosa di più.

Indispensabile una buona circolazione dell’aria e una illuminazione attiva per più della metà della giornata, così come serve una fonte di calore che dovrà variare, come l’alimentazione, a seconda dell’età, con gli esemplari più giovani che avranno bisogno anche di 45 gradi mentre agli adulti ne basteranno anche dieci in meno.
Per la notte sono sufficienti anche diciotto gradi.
L’illuminazione ottimale andrebbe gestita simulando il trascorrere delle stagioni, passando quindi da un massimo di 12 e anche 14 ore di luce in estate fino a un minimo di 8 in inverno.

La migliore fonte di calore è di solito un emettitore di ceramica ma, come per le luci più adatte, il vostro negoziante di fiducia saprà consigliarvi al meglio a seconda delle esigenze.
Come con altri sauri, è necessario che il loro ambiente preveda anche una zona più fresca e umida rispetto al resto dell’acquario-terrario, potreste trovare molto utile l’uso di due diversi termometri per tenere sotto controllo le due zone.

Un normale tappetino da rettile andrà molto meglio di sabbia o altri tipi di suolo che potrebbero danneggiare il drago barbuto sia lesionando le zampe che finendo con il danneggiargli l’intestino.
Esistono anche alcune sabbie speciali pensate proprio per le esigenze dei nostri piccoli amici.

Potrete quindi completare l’arredamento del terrario con pietre e rami, anche questi facilmente reperibili nei negozi per animali o acquistabili online.

Cosa mangia un drago?

Un drago barbuto in riposo su un ramoCome detto per la temperatura, anche l’alimentazione di un drago barbuto è diversa a seconda dell’età. Pur essendo sempre onnivoro, il pogona da giovane ha bisogno di un maggiore apporto di proteine mentre crescendo la sua dieta si bilancia.
Anche in questo caso dovrete quindi variare la sua dieta nel corso degli anni: un esemplare giovane mangerà circa il 50% di animali e la restante metà di vegetali, mentre un adulto si ciberà prevalentemente (dal 70% a perfino il 90%) di vegetali.

Ci sono molti insetti che si possono comprare online o nei negozi per animali ma il migliore, come accade anche per molti altri piccoli animali, è sicuramente il grillo.

Vanno comunque bene anche locuste, blatte e cavallette, mentre camole e kaimani dovrebbero essere somministrati con minore frequenza. In natura i draghi barbuti predano anche piccoli vertebrati, è quindi consigliabile fornire ogni tanto alcuni pinky o pulcini di quaglia.

Per quanto riguarda i vegetali non ci sono ortaggi preferiti, potrete variare la dieta del vostro drago barbuto praticamente ogni giorno scegliendo di volta in volta fra verdure a foglia, frutta fresca, erba media, soia e persino alcuni fiori e piante grasse. Evitate però spinaci, agrumi, carote e zucche.

Ripetendo quanto già consigliato per il petauro dello zuccheroè consigliabile spolverare il cibo con integratori di calcio, se possibile contenenti vitamina D3 che aiuta il processo di calcificazione.

Nonostante sia un animale desertico, il drago barbuto ha bisogno comunque di acqua che in parte prende dal cibo: tenete sempre una ciotolina di acqua dentro il terrario, nella zona più fresca.

Vivere con un drago

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Spesso quando si parla di sauri la gente è più preoccupata del solito. Sono animali pericolosi? Il pogona è velenoso? Il drago barbuto è aggressivo? Morde?
La risposta è un no secco, ripetuto quattro volte.

I draghi barbuti sono dei sauri mansueti, affettuosi e docili che, se allevati con cura e attenzione, possono essere educati a interagire con l’uomo e nel terrario hanno vari comportamenti peculiari molto interessanti da osservare.

Sono animali curiosi e fra le loro caratteristiche scoprirete alcuni movimenti che talvolta hanno funzioni sociali, quali lo scrollare la testa in alto e in basso (head-bobbing), l’alzare una zampa anteriore in modo simile a un saluto (arm-weaving), lo slinguettare o ancora lo spalancare la bocca quando sono fermi a riscaldarsi presso la fonte di calore.

Secondo molti esperti è bene non maneggiare troppo la pogona, che è sì socievole ma non ama contatti prolungati, meglio quindi limitarsi a godere della loro presenza senza stressarli troppo.

Ricordatevi infine di tenere ben pulito il terrario e di far fare ogni tanto un bel bagnetto al vostro drago barbuto: basteranno pochi centimetri di acqua tiepida dentro qualche contenitore un vecchio spazzolino da denti per sfregare un po’ il vostro amico a quattro zampe.

Chiara Carati

 

 Erika

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